Ammazza fioj. Bondi vi piace una cifra proprio eh?
Iva Zanicchi (è ancora viva?) e tutto il suo pubblico anni '80, supercotonature e spalline in gommapiuma comprese, sarebbero fieri di voi:
Siete entrati in CEN-TO CEN-TO in meno di 24 ore...un plauso a voi!
Bravi!
Ora potete tornare in letargo per i prossimi 30 giorni, che tanto qui c'abbiamo da fare eh, non è che possiamo stare a intrallazzarvi con tanta frequenza.
E poi è ora di ferie lì, spassatevela!
La prima cosa che vi facciamo vedere di Sydney è BONDI BEACH. Che non è Sydney, è Bondi e basta. Ma chissene.
Oh. Io ho anche colleghi che ABITANO a BONDI. Che te lo dicono come dire "abito a Borghetto Santo Spirito" ma i tuoi occhi si fanno più apppalla di un pesce palla gonfio gonfio di spavento.
Cioè in che senso, vivi a Bondi? Vuoi dire che c'è gente ci vive? Gente che mette su famiglia si riproduce e lavora e magari pure muore e si fa sappellire a Bondi? Beh, sì ovvio. Però fa sempre effetto...
Ebbene. A Bondi ci s'arriva con una mezz'oretta di bus da Circular Quay (il "porticciolo" in centro Sydney su cui s'affacciano l'Opera House e l'Harbour Bridge, quindi l'ombelico turistico della città) e se decidete di andarci un sabato o una domenica pomeriggio, preparatevi alla ressa perchè TUTTI hanno avuto la stessa idea, chè mica tutti ci abitano, a Bondi. Ma i passaggi dei mezzi sono frequenti quindi non rimarrete di certo a piedi. Siamo a Sydney, mica a Pezzolo (ME).
Preparatevi, perchè la sua entrata in scena Bondi se l'è studiata proprio bene. Arrivando via bus, vi ci affaccerete dall'alto, improvvisamente il guido imboccherà una svolta e la vedrete lì sotto in tutto il suo bluissimo splendore, punteggiata di mangime per squali in attesa dell'ONDA PERFETTA.
Sì, tutti gli stereotipi che v'immaginate di una spiaggia di surfisti, li troverete qui.
Capelli lunghi mangiati dalla salsedine, trasandataggine portata a spasso con savoir faire, facce bruciate, fisici scolpiti dalle bodysuits (che poi magari sotto son tutti lofi, ma quel sottovuoto di neoprene rende tutti tosti e definiti al punto giusto), surf insabbiati con la scritta LIFEGUARD sopra.
Ci hanno anche piazzato un bellissimo skatepark proprio fronte spiaggia quindi quanto sopra lo troverete al cubo nella combo surf&skate no limits in grado di farvi sentire monotono quanto un pensionato boccioamatore, nonostante voi siate triathleti e motociclisti navigati.
La spiaggia di Bondi è di un blu incredibile, incastonata in un'insenatura su cui digrada dolcemente un ampio prato verde dove la gente si affolla come allo stadio a osservare le prodezze dei surfisti...o delle balene che giocano a bowling con essi...
Non sono affatto a favore dei posti strombazzatamente turistici. Però devo dire che Bondi ha un suo perchè. Non per l'atmosfera, a me dei surfisti non frega una mazza. Mi piacerebbe esser capace e di sicuro mi piacerebbe passare l'esistenza con un furgoncino come casa e vagare di spiaggia in spiaggia, ma non è che mi piscio addosso se vedo un surfista. Ciao surfista biondo di Bondi Beach, mi fai lo stesso effetto di un impiegato dell'anagrafe in pausa pranzo a Porta Palazzo.
E' che è proprio bella l'acqua, bella la spiaggia di una sabbia incredibilmente impalpabile, bello il vento che trascina nuvole bianche senza sosta, belle le scogliere a picco che si vedono in lontananza sui due fianchi dell'insenatura, bello il cielo azzurro senza fine. E' una spiaggia che sa essere immensa in quanto a estensione, ma riservata tutta protetta com'è nella sua insenatura.
Mi torna in mente quand'ero ragazzina e in preda alla perenne scoglionataggine del crescere nella ridente TROFARELLO in provincia di Torino, nè. E il mio riflettere sul "se almeno fossi nata al mare non mi annoierei mai, anche in inverno mi basterebbe andare a leggere il libro che ho ora in mano su uno scoglio e la vita sarebbe già diversa". Ebbene, ho confermato quel pensiero.
In Australia la gente è sempre esaltata anche per le cazzate più cazzate. E' tutto bellissimo, tutto awesome, tutto terrific, sorridono sempre e in viso mai una nuvola fugace. E io penso "caro surfista biondo, se tu fossi cresciuto in mezzo alla nebbia e all'inutilità di Trofarello, avresti conosciuto anche tu il death depressive suicidal catastrophic life is a shit metal". Insomma mica è un caso se il grunge e tutti i suicidi ad esso connessi si sono consumati a Seattle. Mica è un caso se il metal è un fenomeno prevalentemente nordico.
Per farla breve: la vita è tutta questione di culo. Se nasci a Bondi Beach la tua vita di adolescente sfigato e brufoloso sarà comunque più luminosa di quella di un adolescente sfigato e brufoloso nella bassa Padana, pota.
Insomma, sarà pur vero che nella vita siamo noi stessi a decidere chi vogliamo essere...ma diciamo che per qualcuno è più semplice.
Ma quello che volevo dire era: m'immagino vivere a Bondi Beach e avere la tua vita completamente risolta nel semplice gesto di piazzare i tuoi occhi alternativamente su un libro e sul mare. Fare mare-libro-libro-mare-mare-libro-cielo-mare-gabbiano-surfista-mare-libro-libro-cielo con le chiappe allegramente abbandonate sul pendio erboso che ti sostiene perfettamente la schiena in posizione sdraio. In quell'angolazione perfetta che ti permette di godere dell'ombra che il libro ti proietta in faccia senza farti desiderare di avere una terza mano per coprirti gli occhi, e che ti permette di osservare il mare senza dover fare 1000 crunch perchè basta roteare le pupille di una ventina di gradi verso l'alto. Come un'amaca naturale.
Cioè. E io ho passato 30 anni di vita a cercare LA COSA che potesse sistemarmi l'esistenza. Quanto tempo mi sarei risparmiata qui, che avrei potuto impiegare più produttivamente anzichè iniziando mille corsi di capoeira carpiata, scrittura col sangue di gnu, climbing di tacchini giganti e ogni altra cazzata di cui solo io ero a conoscenza?
Poi dalla mia amaca naturale, roteo le pupille di 10° ovest e vedo lei.
Una simpatica vecchina col patema del cancro alla pelle. Una via di mezzo tra una maschera del teatro classico giapponese e un emulo di Michael Jackson.
Ok. Qualche disadattato è riuscito a crescere anche qui.
Fuffe mentali a parte, se passate a Sydney fate un salto a Bondi. Anche se strombazzata, si merita una vostra giornata. Potete anche farvi la bellissima Coastal Walk che vi porta a spasso tra le rocce lungo mare fino ad altre insenature: Tamarama, Bronte, Clovelly, Coogee.
Ed eccovi il blu, tutto per voi, figli della nebbia padana all'ascolto!
SS riflette su che tipo di persona sarebbe oggi, se avesse avuto il culo di nascere qui.
Probabilmente non sarebbe tutta di nero vestita, ecco.
Capite? Anche fare il muratore a Bondi è meno sbatti che a Tetti Morra (TO)...
SS non riesce a smettere di chiedersi chi sarebbe oggi...
Perchè se uno vuole nuotare e non surfare, a Bondi Beach, può farlo fronte mare
per la modica cifra di 5$ (meno di 3€...)
In realtà nelle foto di Spalle (grazie Sonia per la segnalazione sul temibile lapsus :D)
di cui sopra riflettevo col sorriso stampato in faccia, vedete?
Zia Masiera, dici che questa va bene per farne 3 gigantografie autocelebrative da salotto???
Come oche migratorie, iniziamo la
risalita verso i climi caldi e sempre più tropicali, perchè già i
23° di Perth ci andavano stretti...il 6° aereo in 10 giorni ci
porta a Brisbane.
Città di cui fondamentalmente non ci
frega NIENTE ma visto che abbiamo deciso di spostarci principalmente
in aereo, ci servono grandi città in cui atterrare e da usare poi
come starting point per muoverci intorno.
Proseguiamo anche la collezione di
ostelli puzzolenti, scegliendone questa volta uno interamente di
legno perlinato stile vecchie baite di montagna, che appena apri la
porta di camera t'investe un tanfo di legno bagnato ammuffito stantio
misto a impregnante lucido per legno. Il che, dato il clima quasi
torrido, non può che diventare pestilenziale. Però, abbiamo anche
il giardino privato! All'incirca 1 mq di piante in cui si annida ogni
sorta di insetto schifoso e dove gli inquilini del piano di sopra si
divertono a lanciare i mozziconi di sigaretta. Ma è comunque una via
di fuga dal tanfo di cantina della camera. Tanfo che sono riuscita a
debellare una sera solo grazie a un bucket di ancora più
pestilenziali, fottutissime, odiose patate fritte. Non so bene se
fosse peggio dormire nella puzza di muffa o in quella di fritto, ma
riuscire a debellare la muffa è stata comunque una gran
soddisfazione.
E anche qui, facciamo amicizia con la
fauna locale:
Finalmente vedo un petauro dello zucchero!!! Ma voglio vedere anche quelli veri!
Vagando a caso per Brisbane, la
scopriamo invece essere una gran bella città.
La prima cosa che ci accoglie appena svoltato l'angolo, è quella che ci piace pensare come una bellissima citazione al bellissimo film Big Fish:
Per le strade il clima è torrido ma sempre molto ventilato, il che rende il livello di caldo assai piacevole, continuo saliscendi stile San Francisco, verde ovunque, non una cartaccia per terra (come tutta l'Australia che abbiamo visto finora), più grattacieli e decisamente più imponenti rispetto a quelli di Perth ma sempre non invasivi. Io odio i grattacieli e le grandi città tutto cemento, ma qui hanno il loro spazio limitato nel CBD, sempre comunque circondati da alberi e giardinetti, e hanno un loro perchè.
Soprattutto scopriamo (in effetti avevo
visto delle foto su internet, ma abbiamo visto e rivisto migliaia di
foto e siti e guide negli ultimi mesi, che avevo rimosso) che
Brisbane si sente una città a tutti gli effetti di mare, ma
essendosi sviluppata sul fiume a una 20ina di km dal mare vero, ha
pensato bene di portare la spiaggia ai piedi dei grattacieli. Cioè.
Qui la gente dopo il lavoro si ficca il costume e le infradito e
viene a sguazzare qui in queste piscine pubbliche create in riva al
fiume. Pulitissime, non una foglia morta nell'acqua, con tanto di
musichetta new age in diffusione nella zona per i bimbi e bagnino in
servizio (anche se l'acqua sarà alta 1 mt). Per non parlare delle
aree barbecue. Gazebo con ambaradan per fare il barbeque, gas
gentilmente offerto dalla città, anche questi usatissimi ma senza
che venga mai lasciata una microcaccolina di brace. Braciano,
mangiano e puliscono subito come fosse il fornello di casa loro.
Fanculo ai barbecue dei rumeni nei parchi di Torino. E fanculo anche
ai coinquilini merdosi con cui ho avuto l'onore di dividere le case
negli anni.
Risalendo il fiume scopriamo anche
qualche tocco di oriente. Vediamo dalle pietre incise qua e là che
Brisbane ha stretto qualche accordo di cooperazione e fratellanza col
Giappone e nel mezzo del giardinetto in stile foresta tropicale hanno
piazzato un bel tempietto fatto da artigiani nepalesi. Resto colpita
dalla capacità di mixare elementi completamente diversi rimanendo in
perfetto equilibrio stilistico e scatto ahivoi un trilione di foto
alla doppia coppia foresta-grattacieli-tempio-ruota panoramica.
Per non parlare dell'immancabile China
Town...piccola (un paio di isolati) ma intensa: evidentemente la
comunità è ben nutrita visto che i cartelli qui sono in doppia
lingua
E jisus benedica gli asiatici, perchè
sono gli unici ad aver creato locali per mangiare in strada cheap e
che varino dal solito maledetto hamburger supersize...
(era) Sushi
Risaliamo ancora il fiume fino ad
arrivare a Kangaroo Point, un punto panoramico sulla città, da cui
notiamo che i poveracci di Brisbane si tengono la barchetta
ormeggiata sul fiume davanti casa.
Notiamo inoltre che dopo il
barbecue, qui si arrampicano sulla scogliera a picco sul fiume su cui
si trova Kangaroo Point, sempre fronte grattaceli...per Claudietta:
E sempre fronte grattacieli, stazione comune per la riparazione delle bici...Mazinga...riuscirà mai l'Italia a evolversi?
Chiudiamo con un po' di artigianato locale...Brunilde, ti mando questa versione di Blundstone???
E con gli immancabili venditori di fede spicciola...
Alla prossima sempre dal Queensland, ancora più a nord...inseguendo l'estate.